Newmont Gold: forte rally del titolo, nuove prospettive e sfide per il colosso minerario
05.12.2025 - 14:24:04Newmont Gold sorprende i mercati con un rimbalzo solido delle sue azioni negli ultimi tre mesi. Quali fattori hanno alimentato la crescita della più grande Goldmine del mondo? Uno sguardo informato.
La corsa dell’oro non si è fatta attendere e anche Newmont Gold, il più grande player mondiale nelle Goldmine quotate, ha vissuto una stagione da protagonista in Borsa. Negli ultimi tre mesi, il titolo ha registrato una crescita di circa il 21%, passando da una fase relativamente stagnante a un rally deciso, accompagnato da volumi significativi. Cosa si cela dietro questa accelerazione di Newmont Gold? È una semplice reazione del mercato al prezzo dell’oro o c’è molto di più in gioco?
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Guardando i dati, il rally di Newmont Gold non è stato lineare: dopo un inizio autunno piuttosto piatto, a metà novembre il titolo ha visto una risalita importante, trainata principalmente dal recente salto delle quotazioni del lingotto e dalla stabilizzazione della guidance per il 2025. La volatilità non è però mancata, con un improvviso calo seguito ai dati deboli sul lavoro statunitensi agli inizi di dicembre, subito recuperato nelle sessioni successive grazie a un ritorno della fiducia degli investitori nelle società di Goldmine più solide.
Interessante notare come, nel corso di quest’ultima fase, la Newmont Corporation abbia beneficiato anche di un miglioramento nel sentiment degli analisti: l’ultimo aggiornamento di UBS dell’1 dicembre ha alzato il target price a 125 dollari (era 105,5), simbolo di una fiducia crescente sulla capacità del gruppo di mantenere margini robusti e una solida produzione, anche in scenari di mercato incerti. D’altro canto, alcuni analisti segnalano come il rally dell’oro possa aver temporaneamente gonfiato le quotazioni e spingono a una maggiore cautela, soprattutto se i tassi d’interesse dovessero finalmente piegare i mercati delle materie prime.
Dal punto di vista delle news, negli ultimi 14 giorni Newmont Gold si è trovata sotto i riflettori soprattutto per la pubblicazione dei dati trimestrali di fine ottobre. Il 23 ottobre, infatti, la società ha confermato un trimestre solido, in grado di superare le aspettative degli addetti ai lavori. Come alcuni esperti hanno sottolineato, la produzione record delle sue miniere in Nord America e Australia ha controbilanciato sia lo scenario geopolitico teso sia l’inflazione dei costi operativi. Nelle settimane seguenti, la stampa di settore ha poi posto l’accento sulle partnership strategiche, come il nuovo accordo siglato con African Rainbow Minerals per esplorare nuovi giacimenti di rame in Papua Nuova Guinea. Segno che Newmont Gold punta a diversificare ulteriormente le proprie fonti di ricavi e a rafforzare il portafoglio anche sui metalli critici per la transizione energetica.
L’inaugurazione della miniera Ghanese Ahafo North, formalizzata a ottobre, rappresenta un altro tassello: si parla qui non solo di espansione ma anche di nuovi standard ESG nel settore Goldmine, con l’azienda che si è aggiudicata premi sulle best practice nella gestione delle risorse umane. Segnali, questi, che secondo molti investitori sottolineano il crescente sforzo verso sostenibilità e governance.
Ma qual è oggi il cuore industriale di Newmont Gold? Il gruppo è leader mondiale nell’estrazione e raffinazione dell’oro, con oltre 5,4 milioni di once vendute nel solo 2023 (pari a quasi il 90% del fatturato). Accanto al metallo giallo, spiccano poi rame, argento, zinco e piombo, che nell’ultimo anno hanno rappresentato quote crescenti della produzione grazie all’espansione in mercati emergenti e all’ampliamento del portafoglio. Con 21 siti operativi tra Nord America, Australia, Sud America, Africa e Papua Nuova Guinea, Newmont Gold si caratterizza per una presenza globale che riduce la dipendenza da singoli paesi e offre una resilienza ai cicli delle materie prime.
Dal punto di vista finanziario, la capitalizzazione supera i 99 miliardi di dollari, il che la pone tra le Shares più solide del settore. Il free-float sopra il 99% e un rapporto prezzo/utili 2025 stimato attorno a 13 indicano spazio per ulteriori sorprese sul fronte utili, pur con una redditività del dividendo attesa al 1,1% per l’anno prossimo. Non mancano le sfide: la dipendenza dalle Goldmine resta comunque alta, la volatilità dell’oro può comprimere rapidamente i margini, mentre gli oneri regolatori e geopolitici restano un sorvegliato speciale soprattutto nelle miniere africane.
Il percorso di Newmont Gold si gioca quindi tra crescita e rischi, consolidamento e nuove scommesse tecnologiche. In questo scenario, la guidance resta positiva ma prudente, anche per l’incertezza legata ai prezzi dell’oro e al quadro macro globale. Nonostante questi fattori, la società viene ancora vista come una delle Corporation meglio posizionate per sfruttare il nuovo ciclo dell’oro – specialmente se l’interesse verso asset difensivi manterrà quota.
Conviene quindi seguire da vicino l’evoluzione del titolo, anche alla luce del prossimo rilascio dei risultati trimestrali previsto per febbraio 2025. Gli investitori più attenti non perdano di vista il grafico e le novità strategiche che potrebbero arrivare a sorpresa.
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